corpo striato

“L’ultima parola che il lettore incontrerà nella nota di chiusura di questo libro” ci ricorda Stefano Colangelo nella prefazione, “[…] è «crisma»”. Davvero il libro di Frolloni sembra baciato da una benedizione fragile eppure fortissima, qualcosa che rimanda lo sguardo oltre gli schermi della violenza, verso una pace che supera la comprensione.

Questa raccolta ci racconta, a partire da un trauma assoluto (la morte di un padre), i sogni che si muovono nel figlio, il cammino che percorre “arrampicato su per un numero infinito di colline stratificate” rincorrendo quel «padre morto», “che corre velocissimo dalla fase dell’aria a quella della pietra, fino a diventare una voce muta, incastrata nello sterno”. Ma ci racconta anche cosa sia la vita reale, concreta, quella in cui, dentro i fatti e nell’assenza, la vita prende una direzione o un’altra. In questa matrice, fra sogno e movimento, si innestano i giorni, i luoghi, le relazioni e, infine, il linguaggio, vero co-protagonista del libro.

Per questo alla fine il tempo può, talvolta, trasmutare in preghiera, o le parole possono farsi, come accade nella seconda parte del volume chiamata non a caso “apparato”, immagini sgranate di persone e atti, mai del tutto fermi, impossibili da incorniciare.

Un libro d’esordio che stupisce e che scuote il panorama della poesia italiana di inizio decennio.

corpo striato di Riccardo Frolloni
Formato: 170 x 170 mm
Numero di pagine: 96
Prezzo: 15,00

collana Poetica, diretta da N. Scaffai e G. Del Sarto

Finito di stampare e uscito nel giugno 2021

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