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Alla finestra. Sguardi, soglie e fratture tra pittura e cinema

17,06 

La finestra è tra le immagini più suggestive di cui l’uomo dispone da sempre. Pur essendo un oggetto architettonico comune, tanto semplice quanto quotidiano, non si contano le volte in cui sia stata posta a soggetto di una qualche fantasia o intuizione creativa, ispirando anche solo parzialmente opere pittoriche, cinematografiche o riflessioni sulla condizione umana.

Un appassionato ed eclettico viaggio

nelle periferie visive

di alcuni capolavori della pittura e del cinema.

Una strana galleria di opere,

in cui la finestra,

attraverso il corpo e lo sguardo,

schiude la via

alla nostra soggettività più intima.

Descrizione

In molta arte visiva e figurativa, la finestra è una silenziosa e discreta presenza, spesso fonte di un’opacità sospetta, che “fa macchia”. Le sue soglie, le sue aperture e chiusure, infatti, tracciano spazi di desiderio, separazione e angoscia, esponendo il soggetto che la guarda (o da cui è guardato) all’incontro misterioso con la vita.

Ponendo in dialogo alcune immagini della modernità (da Piero della Francesca, alle tele di Caravaggio e Magritte, fino al cinema di Pasolini e Hitchcock) con le posizioni più originali della filosofia del visibile (Warburg, Lacan, Marin e molti altri), questo testo affronta tematiche centrali dell’esperienza dello sguardo umano: lo sgretolarsi della sua presa sul mondo, l’affermazione dello sguardo dell’Altro come sguardo esigente ma allo stesso tempo inconsistente, la relazione tra virtualità e realtà, con la riduzione di quest’ultima a pura allucinazione. Decisiva, a questo proposito, la rivoluzione informatica degli ultimi decenni, con l’avvento del sistema operativo “Windows”, dei social network e infine dello smartphone, simile a una finestrella a portata di mano e veicolo di contaminazione diretta col regno dell’immaginario.