Nemat

15,00 

Ritorna in libreria Fabio Orecchini con un poema frastagliato. La natura minerale prende coscienza di sé attraverso il linguaggio. La memoria geologica si fonde con quella privata, il terremoto è un echeggiare rimontato di voci registrate, i versi sulla pagina ricordano certe esperienze al limite di Mesa, Villa, per mettere a nudo quanto di più umano ci sopravviva oltre ai dati biologici: la percezione del dolore.

Descrizione

“Ma dove sono gli occhi. Dove sono?”

le foto sature e sovraesposte càdere

e cadono

sparse sul comodino

 

quel giorno siamo rimasti vili

non siamo andati a vederlo morire

 

Fabio Orecchini (Roma, 1981) è poeta, artista e permacultore. Come un ‘earthbound’ raccoglie storie dalle viscere dei boschi e dei vecchi orti in cui lavora, rigeneandole in eco-grafie ibride in cui convivono scrittura poetica, performance, installazione e ricerca verbo-sonora. La sua opera più recente (tuttora in fieri) è Nemat Alcesti, rito scenico ispirato al capolavoro di Euripide, teso alla ricerca di possibili immaginari e forme di scrittura interspecie. Con il precedente lavoro, il TerraeMotus, si è aggiudicato il Premio Elio Pagliarani 2018 per la ricerca e l’innovazione.